Il Premier Matteo Renzi lo aveva promesso. La società civile lo ha scritto.
A Venezia la proposta di una nuova legge sulla trasparenza
#foia4italy
Teatro Fondamenta Nuove, Venezia
“La prima cosa in assoluto che farei da premier è adottare il Freedom of Information Act” aveva detto Matteo Renzi a fine 2013. E nel suo discorso di insediamento a Palazzo Chigi ha rilanciato: “…non semplicemente il Freedom of Information Act, ma una rivoluzione nel rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione tale per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno ogni gesto che fa il proprio rappresentante“.
Ventinove attori della società civile hanno preso in parola il Premier e hanno elaborato una proposta di legge per un Foia italiano. La bozza del testo, disponibile sul sito Foia4italy.it, viene presentata ufficialmente oggi martedì 8 luglio a Venezia nel quadro dell’appuntamento Digital Venice.
Il Foia è un tipo di legge già adottata in 90 Paesi democratici che rende la conoscenza delle informazioni raccolte dal governo un diritto universale, ponendolo alle fondamenta della libertà di espressione dei cittadini. L’accesso alle informazioni raccolte in nome dei cittadini e con risorse della collettività è, infatti, riconosciuto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo come il presupposto di una piena partecipazione degli individui alla vita democratica. In base al Foia la pubblica amministrazione non ha solo obblighi di informazione, pubblicazione e trasparenza, ma riconosce ai cittadini anche ampi diritti a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle istituzioni a patto che la loro diffusione non contrasti con la sicurezza nazionale o la privacy.
In Italia, nonostante i recenti provvedimenti sulla trasparenza come il decreto n. 33/2013 e la legge “anticorruzione” n. 190/2012, non esiste ancora un Freedom of Information Act. La sua presenza permetterebbe, per esempio, di conoscere con facilità dati non solo sulla mortalità negli ospedali, ma anche di ottenere informazioni aggiornate sulla sicurezza delle nostre città e sulla solidità degli edifici pubblici frequentati ogni giorno da milioni di persone.
Il testo presentato da Foia4Italy è ispirato alla legislazione dei paesi più avanzati nel campo dell’accesso all’informazione e sarà presto sottoposto a un crowdsourcing nazionale volto a migliorarlo ancora, accompagnato da una campagna pubblica per sostenerne l’adozione entro l’anno. In questo modo si aprirà un’azione di scrittura collettiva, nel solco della migliore tradizione dell’Open Government, che vede nella partecipazione e nella cooperazione due pilastri a favore della trasparenza.