“Con noi sono state ascoltate le richieste di trasparenza di 60mila italiani”.
Un gruppo di rappresentanti di FOIA4Italy, forti del sostegno dei quasi 60.000 firmatari della petizione per un Freedom of information act italiano, è stato ascoltato ieri presso il Ministero per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Sul tavolo un documento da noi prodotto (scaricabile qui) che raccoglie osservazioni e proposte di modifica dello schema di decreto sulla trasparenza approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 gennaio.
In rappresentanza del Governo e del Parlamento erano presenti il Digital Champion Riccardo Luna, l’on. Anna Ascani e i tecnici del dipartimento della Funzione Pubblica. Per FOIA4Italy erano presenti, oltre a Ernesto Belisario, iniziatore di FOIA4Italy, Guido Romeo per Diritto di Sapere, Ugo Bonelli per Stati Generali dell’Innovazione (SGI), Fernanda Faini del Circolo Giuristi Telematici, Susanna Ferro per Transparency Italia e Federico Anghelé per Riparte il futuro.
Al centro dell’incontro, dunque, le osservazioni che abbiamo sollevato in un documento riassuntivo trasmesso al Ministero alla fine della settimana scorsa. In particolare il coordinamento con l’accesso agli atti già previsto dalla legge 241/90; le eccezioni, troppo generiche ed estensive; l’esigenza di rendere il procedimento per la richiesta il meno oneroso per l’utente, garantendo una risposta espressa da parte dell’amministrazione.
“Abbiamo apprezzato il metodo – ha dichiarato Federico Anghelé – il governo ha deciso di ascoltare le richieste della società civile. FOIA4Italy si sta rivelando uno strumento validissimo che, aggregando le principali realtà impegnate nella lotta alla corruzione e per il diritto alla trasparenza, coniuga la forza dell’opinione pubblica e le competenze degli esperti. Un’esperienza che non si ferma certo qui”.
“Avere un vero Freedom of Information Act è uno strumento indispensabile per la lotta alla corruzione nel nostro Paese – ha sottolineato Susanna Ferro.
“Ci preoccupa molto – ha aggiunto Ugo Bonelli – la questione dei costi che le Amministrazioni possono richiedere per le richieste di accesso ad atti e documenti. Abbiamo ribadito la necessità della gratuità per richieste di atti digitali e la definizione di un criterio standard per stabilire i costi delle richieste di documenti disponibili in formato cartaceo”.
“Ci aspettiamo che il governo continui a interpellare anche nelle fasi successive la società civile, così come ha fatto oggi con FOIA4Italy, dimostrando di prendere in seria considerazione le istanze dei cittadini” ha concluso Fernanda Faini.
Ora il testo del decreto legislativo dovrà raccogliere i pareri obbligatori ma non vincolanti del Parlamento, della Conferenza Stato-Regioni e del Consiglio di Stato prima di tornare agli uffici legislativi del Ministero e al Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.